Questo fiabesco scenario si trova nel Giardino Farber, intitolato a un bambino di pochi mesi, originario di Gorizia, vittima della barbarie nazista, ad Auschwitz, nel 1943.
Ci si trova in via Ascoli, esattamente dietro la Sinagoga, una delle più importanti e belle dell'Europa Centrale, frequentata da un'importante Comunità ebraica, annientata nel 1943 dalla deportazione nei campi di sterminio. Sarà aperta ufficialmente al culto fino al 1969, poi resterà come monumento alla memoria e come luogo di numerose celebrazioni decentrate dalla vicina comunità di Trieste.
Il bellissimo scenario realizzato nel Giardino ha dei benefattori che lo hanno restaurato nel 2019, i membri del CTA, Centro del Teatro di Animazione e Figure. Ha un tema avvincente, la festa del Purim, nella quale si ricordano le gesta della regina Ester, raccontate nell'omonimo libro della Bibbia, ma anche i festeggiamenti annuali connessi, con maschere, balli e ogni sorta di cibi e dolciumi naturalmente consentiti dalla tradizione.
Ma ci sono anche due firme notevoli. Il bozzetto è stato richiesto dall'assessorato all'istruzione del Comune di Gorizia, nel 2007, a Emanuele Luzzati (Genova 1921- Genova 2007), un vero genio, maestro di ogni forma di arte applicata, assai conosciuto come scenografo e illustratore. E' stato accanto ai più grandi registi, attori e artisti del XX secolo, giungendo per ben due volte fino alla nomination per il premio Oscar.
La realizzazione è stata affidata a un'altra personalità straordinaria del teatro di animazione e più in generale dell'arte italiana. Si tratta di Coca Frigerio, un'intera vita professionale impegnata come insegnante, illustratrice, maestra d'arte. Ha collaborato con i più importanti musei italiani, con una particolare attenzione al mondo dei più piccoli. Ha fondato con Bruno Munari, nel 1976, i Laboratori Creativi raccolti sotto il titolo di "Giocare con l'arte". Anche lei genovese, è nata nel 1937 ed è morta soltanto pochi mesi fa, il 31 maggio 2023. E' giusto ricordarla, anche per questa avvincente artistica "parte di lei", lasciata alla contemplazione, nel cuore dei luoghi dell'ebraismo goriziano.
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