sabato 27 settembre 2025

Illegale è il blocco navale di Israele, non la missione pacifica e umanitaria della Flotilla

 

Invocazioni alla pace nelle trincee del Brestovec
La Flotilla continua la sua navigazione, rispondendo con ragionata convinzione agli appelli, anche molto autorevoli, a sbarcare a Cipro o altrove.

Gli equipaggi hanno ragione. E sono anche molto coraggiosi, dal momento che hanno piena consapevolezza del rischio che corrono.

Hanno ragione, perché fin dal primo giorno hanno dichiarato il loro principale obiettivo, quello di dimostrare al mondo l'illegalità e la violazione del diritto internazionale costituite dal blocco navale imposto da Israele davanti alla Striscia di Gaza.

Certo, c'è anche l'altra finalità, quella di consegnare in mani sicure gli aiuti alla popolazione stremata dalla guerra. Tuttavia quello che più conta, per gli organizzatori che mettono a repentaglio la propria vita e per i milioni di persone che li sostengono "da casa", è l'apertura di un varco permanente nella barriera militare che impedisce a chiunque di giungere a Gaza.  

E' un po' come la marcia del sale promossa da Gandhi o come altre manifestazioni pacifiste e disarmate che hanno messo in ginocchio grandi imperi. 

La Flotilla è abitata da persone inermi che portano avanti la loro missione senza alcuno strumento di difesa. E questa è la loro forza, molto più efficace dell'inesistente pressione da parte degli Stati sedicenti democratici del Pianeta, pronti a seminare sanzioni ovunque, ma incapaci perfino di autoimporsi l'immediata e ovvia interruzione delle forniture militari a Israele.

Il presidente Mattarella e tutti coloro che con apparente buon senso chiedono di approdare in porti sicuri, non si rendono conto di colpire con le loro parole l'obiettivo sbagliato. Chi naviga in acque inique non è la flotta dei senza armi e senza potere che procede verso la Striscia per portare un grande messaggio di pace. E' invece Israele, al quale tutti gli stati del Mondo dovrebbero imporre, senza indugio, la rimozione del disumano blocco navale, il riconoscimento dei diritti dei Palestinesi e più in generale di tutti i diritti dell'uomo.

Grazie, compagne e compagni, amiche e amici della Flotilla! Vi accompagniamo da lontano, ma con il desiderio di essere con voi. Comunque andrà a finire, la vostra sarà la vittoria dell'umanità sulla barbarie. Speriamo che le vostre mani alzate possano illuminare le menti e consentire l'apertura di quel varco che, dopo di voi, potrebbe essere approdo per molti altri soccorritori delle martoriate terre palestinesi. 

Ma se anche così non fosse - Dio non voglia! - qualuque vostro sacrificio, dal più piccolo al più grande, otterrebbe maggiori risultati rispetto a ogni azione politica ufficiale di livello internazionale portata avanti da oltre 80 anni. Con apprensione, ma anche con ammirazione, "buona navigazione" fino a Gaza e buon ritorno!

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