Questa sera, alle 20.20, ci sarà l'equinozio, ci si troverà esattamente a metà strada tra il solstizio estivo e quello invernale. La notte e il giorno avranno la stessa durata.
Questo significativo momento astronomico si inserisce nella giornata italiana di mobilitazione contro il genocidio e a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina. E' una sensibilizzazione quanto meno necessaria, di fronte alla Striscia di Gaza rasa al suolo, a decine di migliaia di vittime, tra le quali un numero spaventoso di bambini, all'evidente volontà genocida del governo di Israele. La persecuzione sistematica dei civili è un qualcosa di terrificante che ricorda le pagine più oscure della seconda guerra mondiale.
Tanti oggi non manifestano, sostenendo che "ci sono tanti altri luoghi in cui avvengono massacri e catastrofi umanitarie". In realtà chi oggi scende in piazza o "ferma tutto" lo sa benissimo, probabilmente di più e meglio dei "benaltristi" che richiamando le sciagure del mondo trovano una specie di desolante scusa alla propria inerzia. Solo una forte pressione mondiale può in qualche modo bucare il muro di silenzio e forse influenzare l'opinione pubblica del mondo e di Israele in particolare.
Molto importante ricordare che il sionismo è, come ogni altra posizione nazionalista e razzista, un'ideologia imperialista e genocida, sostenuta oggi dagli interessi statunitensi. La maggioranza elettorale di Israele sembra oggi condividere questa violenta impostazione, per cui la colpa del disastro di Gaza non può ricadere solo sul presidente, ma anche su chi lo ha votato e probabilmente lo voterebbe ancora. Non c'entra nulla l'ebraismo, inteso come forma religiosa o culturale. C'entra un'incredibile volontà di potenza e di sopraffazione, contestata anche da una minoranza (per ora) di autentici israeliani democratici e da tantissimi ebrei che vivono in ogni parte del mondo. Netanyahu e coloro che lo sostengono sono una sciagura per l'umanità, uccidono la speranza in un mondo migliore. La loro barbarie non intacca in nessun modo l'orrore assoluto per la Shoah, per l'immensa sofferenza degli ebrei prima e durante la seconda guerra mondiale e per i campi di sterminio nazisti, è invece la riproposizione della forma genocida in un'altra delle purtroppo tante versioni possibili. In ogni caso il sionismo è una potente forma di antisemitismo, sia nella volontà di attuare una "soluzione finale" per il (peraltro anch'esso semita) popolo palestinese, sia nell'alimentazione della perniciosa confusione esistente in "occidente" tra chi non sa o non vuole distinguere lo Stato di Israele dalla cittadinanza israeliana e più in generale dall'appartenenza alla cultura e religione ebraica.
Per questo essere conto il sionismo significa oggi proprio combattere ogni forma di antisemitismo. La denuncia di ogni forma di violenza genocida perpetuata in nome di una pretesa razzista è l'unico atteggiamento coerente di chi da sempre ha manifestato e continua a esprimere orrore per lo sterminio nazista e profonda solidarietà con la terribile sorte degli ebrei nel cupo tempo del nazifascismo.
Buon autunno dunque, nella pallida speranza di un soprassalto di umanità. Nella Terra Santa come in Russia e in Ucraina, nello Yemen e nel Sudan, nel Tigray e in troppi Paesi nei quali ancora la terra brucia.
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