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Un fiore per le vittime di Novi Sad |
I protagonisti assoluti di queste manifestazioni sono i giovani. Migliaia di giovani ,sono scesi in piazza per contestare la vera causa della tragedia, cioè la corruzione e il disinteresse dei governanti nei confronti della cosa pubblica. All'inizio sono stati ridicolizzati dalla stampa, quasi tutta filogovernativa, poi la loro testimonianza diretta ha allargato le file. Se in principio ci sono stati gli universitari, poi si sono aggregati i ragazzi delle scuole superiori, i loro genitori, gli insegnanti, gli operai ma anche i contadini e gli uomini di cultura, per arrivare fino agli sportivi e ai personaggi più conosciuti anche all'estero, come il tennista Novak Djokovic.
A tre mesi dagli avvenimenti, decine di migliaia di persone si sono date appuntamento tra oggi e domani nel luogo del disastro. In testa sono sempre loro, i giovani studenti, gli enormi cortei gridano preoccupazione e delusione, vogliono una politica migliore. La pressione ha già portato alle dimissioni del premier Vučevič e di due ministri. Per il momento resiste il presidente Vučič che accusa non meglio precisati poteri esteri di fomentare i disordini.
Dall'esterno, gli osservatori, notando l'assenza di soggetti ispiratori partitici o ideologici, parlano invece con ammirazione di "olocrazia", sistema di organizzazione autogestita e coordinata tra vari gruppi che si prefiggono i medesimi obiettivi. Sia come sia, la rivendicazione di trasparenza, la richiesta di verità e giustizia come pure la lotta alla corruzione hanno creato una marea immensa che sta contagiando l'intera società civile e che sembra cominciare ad attecchire anche fuori del confini della Serbia.
In tutto ciò c'entra anche l'Italia, o meglio il Friuli Venezia Giulia e più specificamente il porto di Trieste. Sono sempre più numerosi i ricchi serbi che acquistano case lussuose a Trieste e sono documentati forti interessi sul Porto Vecchio. Lo stesso ministro dell'edilizia Goran Vesic, dimessosi dopo il crollo della stazione di Novi Sad ha acquistato casa (3 milioni e mezzo di euro!) ed è venuto ad abitare a Trieste.
Le informazioni contenute in questo post provengono dalla lettura del quotidiano sloveno Delo. In Slovenia si parla moltissimo di ciò che sta accadendo in Serbia, così come negli altri Paesi limitrofi. In Italia c'è stato finora uno strano silenzio e i fatti sono stati per lo più coperti da una specie di censura.
Chi ha paura dei giovani studenti?
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