Sembra che l'apparente movimento della nostra stella si fermi un attimo, per poi riprendere in senso inverso. E' questo del resto il significato della parola "sol-stizio", l'istante in cui il Sole si prende una sosta. In realtà non ci si accorge subito, occorre attende ancora qualche giorno per accorgersi che qualcosa è cambiato, che le giornate iniziano ad accorciarsi, che l'alba si verifica un po' più tardi e il tramonto prima. E' il contrario di ciò che avviene intorno al 21 dicembre, nel periodo in cui è minimo il numero delle ore illuminate dal Sole.
Innumerevoli sono le tradizioni religiose legate ai solstizi. Quello invernale richiama le feste del Sole vincitore, che il cristianesimo ha poi sostituito con il Natale. Quello estivo ricorda le celebrazioni del fuoco, del calore e della luce, tutte tre caratteristiche presenti nella parola sanscrita "Vaws", che è alla base del concetto occidentale di "Zeus, Dios", inteso come Colui che dona luce, calore e il fuoco della vita. La festa cristiana corrispondente è quella della Natività di Giovanni Battista, il 24 giugno, quando cioè comincia a essere riconoscibile il nuovo "percorso" del Sole. Curiosamente la memoria del santo, unico del quale si celebra la nascita oltre che la morte è correlata a quella di San Giovanni Evangelista, il 27 dicembre. Il primo è chiamato Giovanni che piange, perché percepisce che il Sole ha iniziato il cammino verso la morte, il secondo Giovanni che ride, perché guarda al Sole nel momento della sua rinascita.
Ed è così che la notte di San Giovanni si riempie di luci e di fuochi, sulle colline e sui monti. Si ripetono riti la cui origine affonda nella notte dei tempi, quando nel Friuli del tempo dei Romani si venerava nel solstizio d'estate soprattutto Beleno, in quello d'inverno protagonista era l'altrettanto misterioso Mitra. In Slovenia si ricordava invece Kresnik, il Dio del fuoco (kres) sopravvissuto nel culto degli Staroverci, nascosto dietro ai simboli ordinari cristiani. In una bella chiesa sovrastante la valle dell'Idrijca la statua di san Giovanni Battista porta scritto Janez Kresnik, invece del corretto Jenz Krstnik. E' una reminiscenza della presenza di simili rituali, fino alle soglie della postmodernità?
In alcuni luoghi i giovani hanno voluto far sopravvivere alcune di queste usanze interessanti l'antropologia e la storia delle religioni. In Slovenia nella notte di San Giovanni si lanciano le sfere incendiate che si chiamano šibe, in Friuli c'è il "tir des cidulis", pezzi di legno appiattiti, incendiati e spediti in aria con un forte colpo di bastone. Nelle intenzioni degli antichi questi oggetti incendiati dovevano respingere le streghe e i demoni, favorire il raccolto dei campi e la fecondità. Nell'era cristiana sono divenuti occasione di invocazione di Maria, dei Santi e soprattutto, ovviamente, di Giovanni Battista. Oggi costituiscono una testimonianza del folklore, avendo perso almeno in parte i connotati religiosi e accolto le opportunità fornite dagli effimeri interessi del turismo globale.
Sia come sia, in ogni caso è difficile sottrarsi a un pensiero spirituale, in un momento che gli esseri umani hanno celebrato nel corso di decine di millenni, come gli straordinari intagliatori della roccia di Naquane in Valcamonica che avevano inciso il Sole sulla pietra raggiunta dall'ombra del Pizzo Badile Camuno a mezzogiorno del 24 giugno. Nel tempo della tecnica, del controllo della ragione sull'essere, del primato del soggetto sull'oggetto, forse non guasterebbe un istante di umile contemplazione dei fenomeni naturali, dall'incommensurabile spazio che ci circonda allo stupore quotidiano suscitato dalla percezione di "esserci". Nel fuoco della memoria di ciò che siamo, le šibe, les cidulis, i piattelli incendiati possono essere come delle fragili invocazioni di salvezza inviate verso il cielo dalla piccola sfera che ruota ininterrottamente intorno alla sua stella, la quale ininterrottamente viaggia intorno al centro della Galassia, la quale gira vorticosamente intorno al centro dell'universo, il quale a sua volta...
Davvero interessante, grazie
RispondiEliminaIo l'ho trascorso godendomi il buono regalo hotel + alto adige www.buonoaltoadige.com
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