sabato 29 marzo 2025

Il festival dei Cammini

 

Un tratto della Francigena: San Gimignano
Si svolgerà ad Aquileia, nel prossimo fine settimana, 4, 5 e 6 aprile, il festival dei Cammini, promosso e organizzato da Fondazione Aquileia.

Sarà un'occasione per fare il punto su un fenomeno che negli ultimi venti anni ha assunto proporzioni straordinarie, diventando un'occasione di turismo che non si può neppure più definire alternativo.

Trascinato dal sempreverde Cammino di Santiago, il settore ha visto moltiplicarsi come funghi nuovi percorsi internazionali e locali. Oltre alle più classiche Francigene e alle vie sulle tracce di san Francesco e san Benedetto, sono nati i cammini europei di San Martino e di Cirillo e Metodio, insieme alla Romea Strata e a una miriade di lunghi e brevi itinerari.

Solo per rimanere ad Aquileia, si possono citare, in ordine di apparizione il Cammino Celeste, la Via Flavia, la via Postumia, la Jakobova pot, l'anello di San Martino introno alla Vipavska dolina, per non parlare del bellissimo Iter Goritiense, dalla stessa Aquileia a Sveta Gora.

Tra dibattiti, incontri, presentazioni di libri ed esperienze di viandanza, sono da sottolineare in particolare due eventi. Venerdì 4 aprile, alle ore 20.30 nella stupenda cornice della Basilica di Aquileia, si terrà una conversazione che vedrà protagonisti pater Robert Bahčič e lo scrittore pellegrino Davide Gandini, sul tema "I luoghi sacri che uniscono: i cammini di pellegrinaggio". Il sabato mattina invece, con incontro alle 8.30 nella piazza della Basilica, ci sarà il "Cammino dei cammini", da Aquileia a San Canzian d'Isonzo. Nel corso della camminata verranno presentati tutti i percorsi a piedi che intersecano la città di Aquileia.

Ci sarebbe molto da dire, dal punto di vista spirituale, ma anche turistico ed economico, intorno a questo nuovo elemento sociale. Per un approfondimento rinvio al mio testo che tra l'altro offre il nome anche a questo blog: Lo spirito dei piedi, Ediciclo 2017. 

Ne traggo un doppio spunto. Anzitutto chi percorre queste vie non è un superman, un santo o un eroe, bensì un privilegiato che ha la non certo universale possibilità di vivere questa forma di vacanza che presuppone buona salute, gambe in forma e anche una certa disponibilità finanziaria. In secondo luogo, se per i marciatori appartenenti al Nord del mondo il cammino è una necessità spirituale o psicologica, per i veri pellegrini della nostra epoca è un obbligo esistenziale: mi riferisco a coloro che affrontano il deserto del Sahara, il mare Mediterraneo o la rotta balcanica per poter sopravvivere loro e rendere possibile la sopravvivenza alle loro famiglie. Sono questi i veri eroi del cammino, che di solito non trovano ad accoglierli delicati e premurosi hospitaleri, bensì Centri pieni di squallide sbarre, dove attendere un triste rimpatrio.

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