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sabato 19 aprile 2025

Isonzo Soča 119, istruzioni per l'uso, navodila za uporabo

La bellissima copertina, curata da Anton Spazzapan
 Martedì 22 aprile, alle ore 18 presso il Kulturni dom di Gorizia e Lunedì 5 maggio, alle ore 19 presso la Knjigarna Maks di Nova Gorica, sarà presentato il numero 119 di Isonzo Soča.

La rivista, fondata 35 anni fa da Dario Stasi, nel ricordo del suo direttore riprende il suo cammino, caratterizzata da continuità nella testata e nella numerazione, ma anche da alcune novità che vale la pena richiamare. Il pregevole formato cartaceo è accompagnato dal sito internet https://www.isonzo-soca.it/ dove è possibile trovare tutti i testi tradotti in italiano, sloveno, tedesco e inglese. 

La prima importante innovazione sta nel metodo di impostazione e preparazione del giornale. La proprietà è della famiglia Stasi che ha affidato il ruolo editoriale a Transmedia. Tutta la costruzione dell'impianto legale è stata curata da Boris Peric. C'è un direttore responsabile, come previsto dalle leggi italiane sulla stampa ed è il referente di questo blog, Andrea Bellavite di Gorizia. C'è anche un con-direttore, Miha Kosovel di Nova Gorica. 

Ogni numero viene ideato all'interno di un'assemblea generale bilingue, nel corso della quale si individuano i temi principali da trattare. E' da notare la forza comunicativa di un simile metodo, grazie al quale decine di persone rappresentative delle diverse culture di Nova Gorica e Gorizia si incontrano diverse volte nel corso dell'anno per "leggere" insieme le opere e i giorni. Poi una redazione ristretta assegna gli articoli, li raccoglie e prepara la pubblicazione, prevista in quattro numeri all'anno. I collaboratori del n.119 sono numerosi e trattano temi di carattere internazionale o locale. Oltre a giornalisti e opinionisti di grande esperienza e competenza, hanno offerto la loro disponibilità anche valenti disegnatori e fotografi impegnati nel "fissare" - tra gli altri - i momenti salienti dell'Evropska prestolnica kulture. La grafica è curata da Zvone Kukec, professionista di Global, il mensile di Mladina. Una speciale menzione va a Peter Abrami, Katarina Vizintin, Francesca Jancig, Paolo Hmeljak e tanti altri, senza i quali non sarebbe stato possibile giungere alla presente pubblicazione.

E' uno strumento di comunicazione che si propone di informare su tematiche varie, aperto al dialogo e al confronto, ma non superficiale. Ci sono documentate e precise posizioni relativamente ai temi del momento, quali ovviamente le guerre e i genocidi, le manifestazioni dei giovani in varie parti del mondo. Non mancano tematiche relative alle questioni del territorio, dal delicato tema delle memorie, trattato sia dal punto di vista (tradizionale in Isonzo Soča) della rigorosa ricerca storiografica che da quello delle prese di posizione più politiche, come per esempio la mancata cancellazione della cittadinanza onoraria a Mussolini. Non mancano spunti relativi alla cultura locale, dalle riflessioni filosofiche sulla terra di confine alle problematiche ambientali, da un magistrale focus dedicato al ponte di Salcano al flauto dei Neanderthal, tradizioni carnevalesche alle rubriche dedicate a cinema, libri, musica e arte contemporanea, dalla sottolineatura relativa a luoghi e volti del territorio alle iniziative laboratoriali e ai nuovi innovativi musei del Goriziano. C'è anche una pagina satirica con avvincenti vignette, spiritosamente denominata Corno/Koren.    

Un altro aspetto decisivo, last but non least, è la scelta del bilinguismo sloveno/italiano per ciò che concerne gli autori e del plurilinguismo per quanto riguarda i lettori. Ogni scrittore utilizza infatti la propria lingua, ma ogni testo può essere letto in quattro diverse lingue nel già citato sito https://www.isonzo-soca.it/ oppure attraverso un qr code collocato nella pagina dell'indice (pag.3).

Ecco alcuni spunti, di certo nella fretta di scrivere questo post ci si è dimenticati di qualcuno o di qualcosa, nel caso ci si scusa anticipatamente. Ora non resta che ringraziare di cuore ogni partecipante a questa "avventura che continua" e attendere martedì 22 sera per la presentazione ufficiale, alla quale tutte e tutti sono invitati.

giovedì 18 maggio 2023

Venerdì a Gorizia, si parla di Isonzo Soča

Venerdì 19 maggio, alle ore 17.15 presso la sede di Gorizia dell'Università di Udine (via Santa Chiara 1), si terrà un interessante incontro sul "flumen nostrum", Isonzo Soča. Promosso da Legambiente, sarà introdotto da Luca Cadez e proporrà poi alcuni approfondimenti sui contratti di fiume (Francesco Visentin), sulla narrazione degli spazi transfrontalieri (Anja Medved) e sulla problematica bellezza del fiume (Andrea Bellavite). Condurrà l'incontro la brava giornalista, osservatrice attenta dell'ecosistema del territorio centro europeo.

Sarà un'ottima occasione per "fare il punto" sulla situazione del corso d'acqua unico, che attraversa culture, lingue, storie antiche e contemporanee. Che ruolo può rivestire una riflessione sull'Isonzo Soča, in vista dell'appuntamento del 2025?

Un'occasione da non perdere!

sabato 30 aprile 2022

Ricordando le sorgenti...

Dal grembo della terra, limpido come un cristallo e azzurro come il cielo, erompe silenzioso, abbondante, l'Isonzo, la meravigliosa Soča. Non ostenta la propria nascita, preferisce una pudica riservatezza. Chi vuole vederlo neonato, deve affrontare la fatica del salire, l'assaggio della pietra, il rischio dello strapiombo, anche se con la sicurezza di una corda di ferro e di qualche gradino intagliato nella roccia. Lo spettacolo è incomparabile, con le meravigliose montagne d'intorno, le vette nude, d'inverno coperte da una candida coperta di neve, i fianchi fasciati dai toni del verde, macchie scure di boschi incantati e chiari sprazzi dei pascoli erbosi. E' forte soprattutto l'energia vitale, il Deus Aesontius risale dagli inferi e visita la terra, percezione del sacro »tremendum et fascinans« che suscita timore e di stupore, dell'inquietante »sublime« che genera l'emozione e sollecita l'etica della responsabilità.

Questione di istanti, momenti del tempo che riempiono di significato il tempo; la profondità silente e cristallina si trasforma subito in cascata e l'acqua si precipita nella vertiginosa fessura da essa stessa scavata, sciogliendo paziente, nei millenni, la roccia. La Soča infante, riflettendo gioiosa i raggi del Sole o sfidando impertinente il fragore del temporale, ricorda ancora i misteri nascosti nel ventre del monte e li racconta a chi lo sa ascoltare: il mare che diventa vapore, la pioggia che scende dal cielo, la neve attesa dal suolo per il riposo invernale, le immense grotte e le fonti remote, da cui scendere di nuovo verso il mare. Il fiume è l'allegoria dell'esistenza, dell'immensa avventura dell'essere e del divenire.

Pochi, entusiasmanti salti, qualche centinaio di metri e un quinto del dislivello compessivo è già »bruciato«. Sono solo pochi minuti, che riescono a incantare i sensi in un ambiente grandioso, con la musica dell'acqua che canta la salmodia della bellezza, battendo i tasti umidi delle rocce levigate. La fonte dell'Isonzo/Soča è situata a m.1087, nel cuore del gruppo montuoso della Mojstrovka, separato dal massiccio del Prisojnik e del Razor dall'ameno Passo Vršič. Il primo ponticello in legno – con esso il rifugio, l'asfalto e il parcheggio – è a quota 886: da qui l'istintività della Natura comincia a intrecciarsi con la consapevolezza della Storia. Dopo il prologo impressionante, dove perfino i sentieri sassosi si arrestano intimoriti davanti all'impeto della nuova vita, ora l'impronta dell'Uomo diventa evidente: ed è Trenta, villaggi abbarbicati sui pendii ed eroiche memorie di bracconieri alla caccia del camoscio sulle cenge ardite, graziosi cimiteri nella valle remota con i  nomi che ricordano l'epopea delle Giulie, ardite terrazze arginate dalla pietra dura per strappare alla terra un pezzo di pane quotidiano e croci disseminate dalle guerre, decine di migliaia di giovani vite falciate. Riposano per sempre qui, sempre senza un volto, spesso senza un nome. (Da antiche letture...)