sabato 22 giugno 2024

Walk to Spirit, Iter Goritiense, il Cammino da Aquileia a Sveta Gora

 

Le foto sono di Mattia Vecchi
E' stato in questi giorni segnalato lo stupendo "Iter Goritiense", un percorso a piedi dalla basilica di Aquileia al santuario di Sveta Gora (Monte Santo).

L'iniziativa, chiamata Walk to Spirit, nasce nell'ambito degli small projects finanziati dal GECT/EZTS in vista dell'appuntamento del 2025 e unisce due realtà già profondamente unite da legami di collaborazione e amicizia. I due project manager sono Nace Novak e Mattia Vecchi, protagonisti anche della realizzazione della significativa segnaletica, durante la passeggiata sperimentale da giovedì 20 a domenica 23 giugno.

La prima tappa, da Aquileia a Sagrado, è abbastanza impegnativa, di circa 28 chilometri, con dislivello irrilevante. In questo primo tratto si indagano le RADICI storiche, culturali e spirituali di un territorio votato all'unità nella diversità fino dal primo millennio avanti Cristo. Si tratta di una zona nella quale culti religiosi ed espressione artistica si sono intrecciati mirabilmente, come testimoniato dai reperti custoditi nel Museo Archeologico e visitabili camminando nelle zone archeologiche. Particolare importanza riveste la storia del cristianesimo, con quello che forse è il primo sistema di culto pubblico cristiano al mondo, la prima chiesa di Teodoro costruita con i mirabili mosaici forse all'indomani dell'editto di Milano del 313. Da segnalare l'epoca dei martiri, in particolare con il passaggio attraverso le memorie di san Canzian d'Isonzo e le tracce del Patrarcato che nel medioevo e nel rinascimento è stato faro di cultura per tanti popoli dalle diverse lingue e culture. Ci si può godere anche la vista dell'Isonzo, il fiume ormai avviato verso la foce ancora lontana, dai mille colori e dalle invitanti spiagge di ghiaia.

La seconda tappa, da Sagrado a Mirenski Grad, di 23 chilometri con un dislivello complessivo di circa 600 metri in salita, consiste nel suggestivo attraversamento del Carso Goriziano. Si possono contemplare i luoghi delle ferite e delle CICATRICI. Le trincee della prima guerra mondiale si alternano alle pietraie sconvolte dalle granate, i paesi testimoniano storie di distruzione ma anche volontà di ricostruzione, sembra di sentire con il rumore delle esplosioni anche la voce della letteratura e della poesia, Ungaretti, Voranc, Hemingway e tanti altri. Dopo i paesi di san Martino e di Vrh (San Michele) si scende nel Vallone, per risalire tra arbusti e vegetazione lussureggiante, verso il confine con la Slovenia e l'ultima parte del cammino, sperimentando con inquietudine anche i passi nelle zone sconvolte dagli incendi dell'estate 2022. Ferite inferte tra "uomini contro" e ferite della Natura trovano pacificazione nel Monumento di Cerje, con la memoria del cammino storico del popolo sloveno e dei primi movimenti antifascisti in Europa (TIGR). Una breve ripida discesa e si è a Mirenski Grad, dove rifocillarsi e trovare riposo.

E' tempo di incamminarsi verso "le" Gorizia, dove, insieme alla capitale europea della cultura, si può contemplare la bellezza della RINASCITA. La terza tappa è decisamente più breve delle prime due e consiste in una piacevolissima camminata dapprima superando e costeggiando la Vipava (Vipacco), poi attraversando il centro storico di Miren, vedendo il cimitero un tempo tagliato in due dalle assurdità del Trattato di Parigi (1947), affrontando poi l'amena campagna goriziana, tra orti e campi coltivati. Si arriva dopo 8 chilometri a Šempeter, in tempo per gustarsi qualche bel Tone Kralj nella parrocchiale e per ritornare in terirtorio italiano nel parco Basaglia. Dopo il giusto e universale omaggio al demolitore dei muri che circondavano i manicomi e all'inventore del welfare di comunità, i non locali non possono evitare di seguire un'importante proposta di transito cittadino, incontrando i principali luoghi della cultura e dell'arte, giungendo, dopo 13 chilometri (gli ultimi cinque dedicati alla visita alla città antica), nel piacevole rifugio della centrale Casa dello studente/ex Seminario diocesano.

L'ultimo giorno si sale. Sempre per i non locali, il consiglio è di visitare un'altra parte della città, poi salire al castello, scendere al Rafut e risalire allo storico santuario di Kostanjevica, per giungere poi nel cuore della Nova Gorica e scoprire buona parte degli stili urbanistici internazionali della seconda metà del XX secolo. Dopo un'imperdibile visita alla piazza Transalpina/Trg Evrope, si giunge a Solkan e si attraversa due volte la Soča/Isonzo, prima sulla passerella ciclabile, poi sul ponte cosiddetto di Osimo, con scorci indimenticabili. Dalla piazza della ritrovata Solkan, si sale decisamente verso il monte San Gabriele, si attraversa poi in costa fino al Preval e si sale finalmente verso Sveta Gora, il punto d'arrivo dal quale si può contemplare a ritroso l'intero cammino percorso, poco più di 80 chilometri e, nell'ultimo tratto, almeno 600 metri di dislivello, quelli dell'ultima bellissima ascesa. Sul monte, oltre alla basilica del santuario, ci si può ricreare con la visita all'appena inaugurato - nell'ambito dello stesso progetto - centro di accoglienza Mir in Dobrro (Pace e Bene), ottimo ostello e porto di spiritualità. 

Dall'alto è ancora più chiaro il perché della scelta del logo, da una parte il richiamo a uno dei più frequenti mosaici aquileiesi, il nodo di Salomone, dall'altra al miracolo dell'unità nella diversità, due corde intrecciate che mantenendo la loro specificità formano una nuova figura geometrica. Proprio come sono Nova Gorica e Gorizia, capitale congiunta della cultura europea 2025, ma anche - si auspica - capoluogo dell'accoglienza, della giustizia e della pace. Il camminatore, viandante o pellegrino che sia, sarà accompagnato in tutti i suoi passi da questo segnale, dal quale sarà confermato di essere sulla giusta strada e che in certo momenti sarà tenuto a cercare con attenzione, per non perdersi nelle lande della pianura o tra gli innumerevoli viottoli del Carso. Il progetto Walk to Spirit prevede, nel prossimo anno e mezzo, anche una serie di momenti artistici e musicali, oltre a dialoghi sul presente e sul futuro dell'Europa, il primo dei quali, curato da Stojan Pelko, Fabiana Mertini e Pater Karel Gržan, si è già tenuto proprio nel Santuario con gran concorso di pubblici ed entusiasmo degli ascoltatori. Non resta che augurare a ciascuno e a tutti un Buon Cammino, fisico ed esistenziale!

Nessun commento:

Posta un commento