sabato 6 luglio 2024

Settimana sociale dei cattolici a Trieste: benvenuto papa Francesco!

 

Con la visita e il discorso di papa Francesco, si conclude la Settimana Sociale dei Cattolici che si è tenuta a Trieste in questi ultimi giorni. 

L'eco dei vari interventi - dal presidente della Repubblica Mattarella al presidente della Conferenza Episcopale Italiana Zuppi - insieme a quella delle mille esperienze "di strada" presenti un po' ovunque in città, rimbomba in Italia e nel mondo suscitando una sensazione di grande positività.

O meglio, la Chiesa del tempo di papa Francesco, almeno in Italia, sembra riunirsi, accogliendo la chiamata a una vera e propria crociata di pace, incentrata sull'antimilitarismo, su una sorta di anticapitalismo riformista, sull'accoglienza illimitata dell'altro in quanto persona, sul sostegno a una democrazia che abbia come base la tutela del bene e dei beni comuni.

E' evidente che tali posizioni in parte spiegano l'opposizione crescente alla linea dell'attuale pontefice argentino. Posizionare la comunità cattolica sul fronte avanzato della giustizia e della libertà, privilegiando il sociale piuttosto che il privato, fa scattare immediatamente la reazione di chi ritiene che la Chiesa non si debba ridurre alla stregua di un qualsiasi partito politico, ma debba salvaguardare i valori fondanti della sua spiritualità. Il paradosso è abbastanza evidente: il Papa, richiamando una spiritualità cristiana molto profonda, più vicina al protestantesimo del XX secolo che al magistero dei suoi immediati predecessori, fonda l'impegno per l'Uomo - in tutte le sue dimensioni - sulla base del vangelo e viene accusato di materialismo. I suoi oppositori, richiamandosi a una lettura unilaterale dei testi fondanti e soprattutto a una tradizione della Chiesa decisamente vetusta e fuori dalla storia, lo accusano di trascinare la cristianità verso una vera e propria evaporazione.

E' molto significativa la vicenda della Madonna di Linz. Di cosa si tratta? Di una totalmente inedita, a parere di chi scrive meravigliosa opera d'arte che ritrae Maria nel momento del parto - sofferente come ogni altra donna, dentro le immagini e i colori dell'iconografia classica. Il vescovo di Linz l'ha fatta collocare nella grande cattedrale della città austriaca. Apriti cielo. Da una parte si è tuonato contro la bestemmia, dall'altra si è sostenuto la necessità di ripresentare la fede cristiana in  modo comprensibile al mondo attuale. La violenza di chi non ci sta - supercattolici tradizionalisti sostenuti dalle destre agnostiche europee - è arrivata fino a tagliare la testa della statua, un segno inquietante dell'ottusità ma anche della pericolosità di chi rimane ancorato a un passato che ormai non potrà mai più tornare.

La settimana triestina richiama tutto ciò e in fondo non c'è niente di nuovo. Il buon Cromazio fa costruire una nuova chiesa e nuovi mosaici sulla primitiva basilica teodoriana aquileiese perché i mosaici originari erano diventati scandalosi, troppo legati alla quotidianità per comunicare un Mistero che - almeno così la pensavano - con Teodosio aveva trovato modo di giungere fino a determinare la ordinarie vicende dell'uomo e della storia.

Papa Francesco riporta la chiesa alla dimensione delle origini e al centro della sua riflessione non c'è la teoria, ma la pratica, o meglio la prassi, come dicevano i dimenticati sociologi del '68 europeo. E' del tutto vero che in questo modo mina le fondamenta della chiesa imperiale postcostantiniana, ma è un rischio da correre. E non sarà indolore. Una chiesa che si china sulle ferite dell'umanità non avrà bisogno di fuffignessi come l'8 per mille o i mille privilegi tuttora esistenti. Entrerà sommessamente e semplicemente nella storia, riportando al cuore della democrazia la ventata di una Speranza trascendente e per questo incontrollabile, quella della vittoria definitiva della vita sulla morte. E' la forza di questa speranza a portare anche i cattolici a lottare per un'autentica democrazia, radicata nella ricerca di un'identità multipla ideale e svincolata dalla mera e squallida voglia di Potere.

Forse tra breve non avranno più senso le settimane "dei cattolici" e forse il gigantesco potere che ancora caratterizza la Chiesa in Italia e nel Mondo sarà messo in discussione e forse addirittura sarà spazzato via dalla storia. Sarà in quel momento che la testimonianza di chi crede nell'evento irripetibile della Risurrezione potrà ritrovare dentro e fuori di sé l'inarrestabile forza del potere dei senza potere. C'è ancora qualche passo da fare, ma il futuro è più vicino di quanto non si possa pensare!

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