L'incontro presso la moschea |
La seconda puntata della visita ai luoghi religiosi di Gorizia, tenutasi oggi (sabato 13 aprile) nell'ambito del progetto Crocevie di Europa, è durata oltre quattro ore. Una cinquantina di persone, animate da grande interesse e volontà, hanno visitato diversi luoghi della città, dalla chiesa dell'Immacolata a quella di San Giovanni, dalla Sinagoga alle diverse statue e lapidi disseminate ovunque.
Tutto è stato seguito con grande interesse, ma i due momenti salienti sono stati la visita alla chiesa metodista wesleyana di via Diaz e alla moschea e centro culturale El Houda.
Nel primo caso, accolti con grande simpatia dal presidente del consiglio di chiesa Mario Colaianni e dal pastore Jens Hansen, i partecipanti hanno potuto conoscere la storia del movimento protestante, dai prodromi con Pietro Valdo agli sviluppi luterani e alla situazione attuale. Si è parlato anche della costruzione della chiesa goriziana, voluta dal barone Ritter e della vivace realtà attuale della comunità cittadina, molto impegnata sui fronti dell'accoglienza, della solidarietà e della rivendicazione della pace.
Lo stesso è accaduto durante l'incontro con i musulmani, presso la moschea di via Mameli. In questo caso, tutti i rappresentanti erano presenti e il loro punto di vista è stato espresso da una giovane che ha toccato con grande chiarezza e capacità di sintesi i principali temi riguardanti l'Islam. Dopo di lei è intervenuto l'imam, che ha tracciato un vero programma di pace e convivenza per la città di Gorizia e per tutto il mondo. "L'Islam ci chiama all'amore - ha detto tra l'altro - alla morale, alla pace e alla tranquillità, ma ci chiama anche a trasmettere questi principi e valori alle generazioni future, affinché la bontà rimanga diffusa sulla terra e i significati dell'umanità rimangano presenti tra gli esseri umani". Ha concluso dicendo che "il vero ruolo della moschea è l'adorazione, come pure l'insegnamento alle nuove generazioni dei principi di misericordia, pace e convivenza, attraverso lezioni, sermoni e momenti di preghiera".
A suggellare la bellezza dell'incontro è stato l'inatteso e gustosissimo rinfresco, con il tipico the verde e i buonissimi pasticcini preparati per l'occasione in casa. E' stato un segno di amicizia e accoglienza che tutti hanno apprezzato, con uno sguardo pieno di amicizia e interesse anche alla sala interna dedicata alla riflessione e al culto. Una bella lezione di pace e di vita, in un tempo in cui, in certe parti, si vorrebbe negare alle persone perfino il diritto di entrare in comunicazione con Dio.
Complimenti per il cammino interreligioso!
RispondiEliminaGrazie Andrea Bellavite per questo splendido percorso intrareligioso - l'Essere onnipresente e' Unico, in qualunque modo lo si voglia chiamare - tenuto riservato in Citta'
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