mercoledì 29 aprile 2020
Milioni di anni dopo...
"Incredibile, ci sono riuscito!" Gridò l'archeologo che tutti chiamavano 1arch. I colleghi, colpiti dall'entusiasmo traboccante dalla voce, lasciarono immediatamente il loro lavoro e corsero dal vecchio studioso. "Come pensavo, questo disco incrostato è artificiale!" Era la prova cercata da millenni di giri di Sole intorno al Pianeta, da quando cioè era sbarcata su quel vero e proprio pezzo di paradiso la grande astronave che aveva portato i superstiti provenienti dal satellite esploso. Insomma, 1arch aveva in mano la prova: non c'erano stati solo piante e animaletti mansueti, ma era esistita una civiltà di esseri intelligenti, capaci di comunicare tra loro con mezzi rudimentali, ma efficaci. Quanto tempo prima? Forse qualche milione di anni o anche più. Qualche misterioso motivo aveva posto fine e cancellato i segni di quella forma di vita, ma ora, per la prima volta, si era in possesso di un manufatto di quei tempi dispersi negli abissi profondi di una Storia che non apparteneva agli attuali discendenti dei primi pacifici colonizzatori. Avvicinando il disco al sintetizzatore, ammutolì il vecchio archeologo e rimasero senza fiato i suoi collaboratori. Si formarono nell'aria figure incredibili, esseri con quattro protuberanze e stranissimi vestiti, edifici altissimi non privi di un certo fascino, immagini evidentemente realizzate da quegli esseri, alcune delle quali in grado ancora di trasmettere un indiscutibile fascino. All'improvviso si udì anche un suono, decisamente piacevole e armonioso, una musica potente alla quale da un certo punto in poi si unì un insieme straordinario di tante voci... "Insomma, prima di noi c'era già qualcuno su questa sfera". "Già - osservò 2arch con molto rispetto - forse tutti si sono estinti a causa di un cataclisma, al quale non erano preparati". "Sì - disse con intuito femminile 3arch - non sono riusciti a fuggire in tempo come i nostri antenati, chissà che tragedia per delle specie così evolute e, lasciatemelo dire, non prive di charme". Intanto le figure evanescenti continuavano a danzare nell'aria, non dimostrando alcun particolare timore. Si vedevano le stelle del cielo, una, del tutto sconosciuta, sembrava ingrandirsi e avvicinarsi rapidamente. Prima che la trasmissione si interrompesse, riuscirono a segnare un numero strano, sempre presente da quando il disco aveva cominciato a svelare i suoi interni segreti: 29042020.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nice! :)
RispondiEliminaMagari questo racconto fosse solo fantasia ... sentivo alcune interviste a Silvano Agosti in cui affermava che, nei prossimi anni, con le automazioni ci saranno miliardi di disoccupati, quindi che ne sarà di loro? Eppure basterebbe una limatura delle spese alla difesa per garantire il necessario a tutti i bisognosi del mondo ... da qui la necessità di pensare una società diversa, come quella di Kirghisia, o, ancor prima, la società aperta di Popper ... un mondo dove non si compete per il necessario ma che lo garantisce a tutti ... dove non si lavora per dovere ma per piacere, come artisti, filosofi ecc.
RispondiElimina