martedì 14 aprile 2020

APRITE I PORTI! SUBITO...

Fa rabbrividire il pensiero che centinaia di persone si trovino in balia delle intemperie tra i flutti del Mediterraneo! Non c'è posto per loro nell'Unione Europea, focalizzata soltanto sulle proprie ferite, non c'è posto nei Paesi dove infuria la guerra, non possono neppure tornare indietro. Di loro si cura qualche ong, per questo "bombardata" da tante critiche ignoranti e incoscienti, ma apprezzata da Papa Francesco, il quale sembra essere purtroppo l'ultimo baluardo di umanità tra i Potenti della Terra preoccupati di blindare i propri interessi nel marasma generale che si è verificato.
Quante persone sono state inghiottite dal mare in questi giorni? Perché dovrebbero avere un minor "diritto alla vita" rispetto a coloro che sono stati colpiti dal coronavirus? Davvero si ritiene che la politica dei "porti chiusi" possa in qualche modo rallentare i contagi? Non è invece un'altra conferma di come questa situazione di emergenza venga utilizzata anche per compiere scelte che in altri tempi verrebbero ritenute sciagurate?
Anche i reclusi nei Centri Per il Rimpatrio, i detenuti nelle affollate italiche carceri, gli operai costretti a lavorare senza protezioni, hanno legittimamente paura e invocano attenzione e rispetto.
Non sia mai che una situazione di disagio come quella attuale, invece di portare con sé senso di fraternità e solidarietà universali, liberi i peggiori istinti egoistici e faccia dimenticare la verità più volte proclamata nei giorni pasquali, "non ci si può salvare da soli!"

1 commento:

  1. "Fino a quando potremo permetterci di dire che una vita umana non ha prezzo" titola l'Economist ... se continuiamo a ragionare in senso esclusivista saremo travolti. Oggi è la vita di un altro, domani potrebbe essere la nostra, problemi globali richiedono risposte globali. Siamo tutti sulla stessa barca di nome Terra.

    RispondiElimina