Come sarà la mobilità post COVID-19?
Mi viene da pensare che, per un periodo sperabilmente limitato, si valuterà attentamente se usare o meno i mezzi pubblici, sempre che non vengano presi adeguati provvedimenti funzionali, come massimo numero passeggeri in bus o in vagone ferroviario, tolti sedili, uso di mascherine - non usate e riusate - e chissà cosa.
Forse aumenterà l’uso del mezzo privato, anche da chi, timidamente, si stava approcciando all’uso della bici, nonostante la carenza cronica di ciclabili ecc.. ecc…
Ma questo aumenterà l’innalzamento dell’inquinamento atmosferico, ma soprattutto acustico. Mi è stato fatto notare, a questo proposito, che su un gruppo FB, più di una persona si è meravigliata di aver sentito sabato, alle ore dodici, suonare una sirena. È la sirena che ogni primo sabato del mese viene azionata in Slovenia per verificare la funzionalità della stessa e pro memoria ai cittadini. (È un retaggio della Yugoslavia, come anche la tabelle esplicativa sul significato dei suoni e del ritmo del suono della sirena collocati in molti esercizi commerciali, es. supermercati).
L’inquinamento acustico è poco considerato, ma la testimonianza che ci sia, è scritta sopra, quindi sarebbe necessario evidenziarlo. Non c’è praticamente traffico!
Quindi è quanto mai necessario insistere affinché vengano redatti al più presto, a livello comunale, piani del traffico e sue declinazioni quali il piano urbano per la mobilità sostenibile, e a livello regionale, il completamento ed ampliamento della rete ciclabile, altrimenti sarà ancor più difficile usare e “far” usare la bici, proprio adesso che ci si sta rendendo conto quanto .
Nevio Costanzo
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