domenica 11 maggio 2025

Gorici, le/la capitale europea della Pace? Sì, ma come?

 

Mettete dei fiori nei vostri cannoni! Cantavano i Giganti nei gloriosi anni '60. 

Ma come rendere concreta la parola "pace"? Come far sì che "la pace sia con voi" non sia molto più che un saluto all'inizio di una celebrazione?

E' difficile dare risposta a queste domande, ma una realtà concreta da proporre c'è, eccome!

Nova Gorica con Gorizia capitale europea della Cultura. Lo si è detto molte volte, ma dal punto di vista pratico, al di là di qualche pur importante marcia e di un assai interessante convegno, non si è ancora manifestato tutto il potenziale di pace insito nella scelta di nominare punto di riferimento per l'intera Europa una terra straordinaria. Dove la diversità è stata osteggiata e vilipesa, dove è scorso tanto sangue a causa del nazionalismo e del razzismo, ora si vuole porre uno strabiliante segno di come invece essere insieme, uniti nella valorizzazione delle differenza, sia la condizione per generare cultura, arte, accoglienza, autentica umanità.

Ma occorre un ulteriore salto di qualità. Questa/e città senza più barriere deve diventare il luogo in cui decine di migliaia di persone, soprattutto giovani, vengono da ogni parte per gridare il loro no alla guerra, al genocidio di Gaza e a tutti i genocidi, all'assurdo riarmo che sembra una priorità di un'Unione in crisi... Deve diventare il posto ideale per avviare le trattative tra rappresentanti di  popoli in guerra. I sindaci, il gect, GO2025 possono invitare le delegazioni di Ucraina e di Russia, dare la cittadinanza onoraria ai Palestinesi senza Patria, porre grandi segni politici capaci di far saltare sulle sedie i padroni del vapore?

E' da cogliere questa incredibile occasione. Gorici (=le due Gorizia) capitali europee e mondiali della pace. Sono solo parole o ci si può muovere davvero in questo senso? Ma non solo con incontri e convegni per gli addetti ai lavori, ma con un grande investimento per aiutare ogni cittadina e cittadino a essere pienamente consapevole della responsabilità che lo investe, di essere, nel suo piccolo, enorme costruttore di pace nel mondo. 

Basta con le parole, è ora di diventare operativi. Ben vengano concerti e conferenze, ci siano manifestazioni di ogni tipo, con un immenso grazie a chi organizza e promuove. Ma per costruire la dvojna (doppia) città della pace occorre un ulteriore soprassalto di creatività, di idee e di impegno.

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