domenica 10 novembre 2024

Iter Goritiense, Goriška pot, Cammino goriziano

L'Iter Goritiense prende forma. Il percorso da Aquileia a Sveta Gora è ormai del tutto segnalato e si offre ai viandanti in tutta la sua bellezza, profondamente inserito nella Storia e nella Natura del territorio.

Sabato 9 novembre, con un invito social lanciato all'ultimo momento, circa 70 persone si sono ritrovate di prima mattina alla stazione di Sagrado per intraprendere insieme la seconda tappa dal cammino, 26 chilometri di saliscendi sul Carso, fino al santuario di Mirenski grad.

La prima frazione dell'intero percorso, da Aquileia a Sagrado, misura circa 29 chilometri, interamente pianeggianti. E' protagonista la storia di una zona unica nel suo genere, il ricordo della Chiesa e del Patriarcato aquileiese porta a immaginare popoli e nazioni uniti, pur nella straordinaria diversità delle loro lingue e culture. Si attraversa l'antica san Lorenzo e si sfiora il cimitero di Fiumicello, con un pensiero di verità e giustizia per Giulio Regeni. Si scopre il sito archeologico di San Canzian d'Isonzo, con la memoria letteraria e archeologica dei tre giovani Canziani, qui martirizzati all'inizio del IV secolo, durante l'Impero di Diocleziano. Si costeggia a lungo l'argine sinistro dell'Isonzo, gustandone il dolce fragore e beandosi gli occhi dei meravigliosi colori e si raggiungono le pendici del Carso.

La terza e la quarta parte del cammino uniscono Mirenski grad a Nova Gorica con Gorizia, capitale europea della cultura 2025 e poi a Sveta Gora, lo spettacolare santuario che domina dall'alto un settore del Centro Europa che va dalle alte Alpi Giulie fino all'azzurro Adriatico.

L'obiettivo della camminata dello scorso sabato era quello di contemplare le ferite inferte a questa terra dalla prima guerra mondiale, che ha devastato il tessuto di unità nella diversità che la caratterizzava, come pure dai cambiamenti climatici, corresponsabili degli incendi che negli scorsi anni hanno devastato il Carso. 

Accolti dal saluto del sindaco di Sagrado Marco Vittori ed espletate le funzioni di segreteria, i viandanti hanno intrapreso i suggestivi sentieri del Carso. Hanno toccato la chiesetta di Santa Maria in Monte, sopra Fogliano, si sono addentrati nella landa carsica fino all'enorme cippo Corridoni. Hanno meditato sulle bizzarrie della storia, pensando a questo giovane idealista, combattente per l'Internazionale socialista, trasformato dal fascismo in eroe patriottico al quale è dedicato un grande monumento dallo stile inconfondibile. A San Martino del Carso hanno trovato alcune sorprese. Lo stesso sindaco Marco ha allestito un sontuoso rinfresco a sorpresa, graditissimo dai partecipanti, ricevendo inoltre un grazie dal primo cittadino per aver pensato al Comune di Sagrado come parte centrale dell'intero percorso. Hanno poi incontrato molti giornalisti della carta stampata e delle televisioni locali che hanno voluto sapere il perché e il per come di questa lunga passeggiata. Infine è comparso anche il padre Bogdan Knavs, rettore del santuario di Sveta Gora, completando coì il quadro degli organizzatori, insieme al direttore della Basilica di Aquileia e ai due responsabili di progetto Nace Novak e Mattia Vecchi.

La strada da percorrere era ancora tanta e con solerzia e qualche affanno si sono attraversati i monumenti del San Michele, il paese di Vrh e le cannoniere del Brestovec. Una vertiginosa discesa ha accompagnato tutti verso la trafficatissima strada del Vallone, resa attraversabile dalla gentile presenza dei carabinieri di Sovodnje ob Soči, allertati per l'occasione dal sindaco di Savogna Luka Pisk. E' stata la volta della salita a Cerje, con la grande torre-museo dedicata alla storia del popolo sloveno e poi giù di nuovo, fino all'ultima breve erta oltre la quale tuti si sono riuniti, all'accensione delle prime luci della sera, davanti alla chiesa di Mirenski grad. Un grazie speciale va anche ai collaboratori di Tmedia, Paolo Hmeljak e Francesca Iancig, che hanno fornito tutto l'apporto logistico necessario, dalla partenza all'arrivo.

Che cosa rimane di questo bel sabato di novembre? La percezione di aver realizzato il principale obiettivo di Gorica25: camminare insieme, italiani e sloveni, fianco a fianco. Ha colpito molto constatare come passo dopo passo sono cadute le barriere e come le persone, spesso anche senza capirsi data la diversità della lingua, hanno cominciato spontaneamente ad avvicinarsi le une alle altre, per darsi una mano, scambiarsi un'occhiata e scoprire senza alcuno sforzo quanto - parafrasando la Bibbia - "sia bello e soave che le sorelle e i fratelli stiano insieme".

Miracoli del cammino!


Nessun commento:

Posta un commento