giovedì 28 marzo 2024

Il sacerdote alpinista Valentin Stanič sulla "vetta" del campanile di Aquileia

 

In occasione del giovedì santo, ecco una curiosità. Valentin Stanič, una delle figure più interessanti della storia dell'Arcidiocesi di Gorizia, oltre al Grossglockner (II salita assoluta, il giorno dopo i primi salitori), al Watzman (I assoluta) e naturalmente al Triglav (determinazione definitiva dell'altezza), ha "scalato" anche il campanile di Aquileia.

Non è stata una "prima", ma la sua firma è la prima di una lunga serie. Grazie all'intelligente scoperta del professor Alessandro Saša Quinzi, nella cella campanaria della maestosa torre è possibile leggere chiaramente su un mattone la scritta V. STANIC, con la data presumibile del 1810.  

Stanič è nato a Bodrež, frazione di Kanal ob Soči, nel 1774. Ha compiuto studi approfonditi in varie città europee e ha svolto il suo incarico pastorale nel territorio Goriziano. E' ricordato per aver contribuito al disegno del ponte di Kanal, distrutto durante la prima guerra mondiale, per essere stato ottimo scrittore e poeta, per aver messo in piedi una delle prime case editrici della città di Gorizia, per aver fondato una delle più importanti associazioni ambientaliste e di protezione degli animali in Europa, per la carriera alpinistica di alto livello con la conquista di cime per quella volta ritenute ai limiti delle capacità umane. A Gorizia il sacerdote sloveno è ricordato soprattutto per aver fondato e costruito con le proprie mani la sede della scuola per i sordi, durata quasi centocinquanta anni e finalizzata a "dare la parola" a chi non era in grado di comunicare con gli altri. E' morto a Gorizia il 29 aprile 1847 e a lui è tuttora dedicato il più importante premio alpinistico della Baviera. 

Insomma, don Valentin Stanič è un stato un personaggio indimenticabile e meriterebbe, in città, ben di più che la menzione sul  piccolo parcheggio sottostante la sinagoga, accanto alle strutture scolastiche da lui stesso volute. La sua firma sul campanile di Aquileia è un chiaro segno del suo passaggio, della sua predilezione per la città punto di riferimento per l'intero Centro Europa e della passione per le altezze e per le bellezza dell'arte e dei paesaggi.

1 commento:

  1. ...ma si è lasciato, anche lui, sedurre dalla asinità delle scritte sui muri. Ci cascò perfino il Carducci!

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