mercoledì 28 settembre 2022

Vstala Primorska. I 95 anni dell'organizzazione slovena TIGR.

 

Chi non lo ha mai provato, non può capire l'emozione che ti stringe la gola, quando alla fine di una commemorazione un poderoso coro intona l'ultimo canto e alle parole Vstala Primorska tutti i presenti si alzano in piedi.

E' accaduto, ancora una volta, nel corso della bellissima commemorazione dei 95 anni dalla fondazione dell'organizzazione TIGR, sul Monte Nanos.

La composizione è legata alla storia del Novecento nel Litorale sloveno, una lunga striscia di terra che da Portorož  giunge fino ai passi del Predil e Vršič, comprendendo una parte importante del Carso e la valle della Vipava. 

E' un territorio regalato dal Trattato di Rapallo (1920) al Regno d'Italia, ma abitato - almeno per ciò che concerne il Carso e le valli della Soča e della Vipava - quasi esclusivamente da persone di lingua e cultura slovena. L'occupazione ha fatto comprendere subito la natura violenta e impositiva della nuova amministrazione, ma la situazione si è aggravata con le provocazioni che hanno in breve tempo portato all'instaurazione del regime fascista. Da quel momento è iniziata la vera e propria Resistenza degli sloveni della Primorska contro ogni sorta di vessazioni. Si è andati dal cambiamento di tutti i cognomi alla trasformazione dei nomi dei paesi, dalle intimidazioni di ogni sorta alla feroce repressione di qualsiasi forma di protesta. Si è arrivati fino ai processi farsa che hanno portato alla morte i quattro Junaki (eroi) di Bazovica, al carcere e al confino per tutti gli intellettuali, alla proibizione dell'uso della lingua nelle scuole e perfino nelle chiese.

E' in questo contesto che è nata l'associazione TIGR, acronimo per Trst Istra Gorica Reka, un'organizzazione rivoluzionaria le cui azioni hanno avuto lo scopo di contestare i frutti velenosi dell'occupazione e di preparare la lotta di liberazione. Nel corso della celebrazione a Nova Gorica, sono intervenuti molti oratori che hanno raccontato secondo diversi aspetti la vicenda, presentando le figure dei fondatori, uomini e donne che hanno messo a repentaglio la propria vita pur di rimanere fedeli alla propria coscienza e di rispondere al mandato di portare la libertà al proprio popolo. Dopo il Presidente attuale di TIGR, Gorazd Humar, si sono espressi i sindaci di Miren e di Nova Gorica, il ministro Arčon e gli scrittori Dušan Jelinčič, figlio di Zorko, presente insieme agli altri sul Nanos nel 1927 e Milan Pahor, responsabile delle commemorazioni che si svolgono ogni anno, la prima domenica di settembre, per ricordare i quattro giovani assassinati a Bazovica. La musica alternata alla poesia ha sostenuto artisticamente la riflessione. E' stato un momento sobrio e serio, ma anche impegnativo e in qualche modo consolante, anche alla luce dei più volte richiamati - non senza preoccupazione - risultati delle recenti elezioni in Italia.

Il canto Vstala Primorska è quindi un inno alla libertà, da conquistare anche al prezzo del sangue, come accaduto nella lotta vittoriosa, giunta al suo culmine nel 1945, dopo i tragici anni della seconda guerra mondiale. Vale per gli sloveni, che celebrano con la forza della voce e dei gesti l'uscita dal tunnel del fascismo e del nazismo. Ma vale per ogni essere umano e ogni popolo che anela alla giustizia e al riconoscimento del proprio diritto alla vita. Per questo ci si emoziona così tanto, perché quell'alzarsi in piedi cantando con tanta forza e convinzione è un gesto che simbolicamente raccoglie l'urlo di protesta di tutti gli oppressi del mondo e la celebrazione gioiosa della vittoria contro ogni violazione della dignità delle persone.

Un'ultima nota è da segnalare. Non è forse il momento migliore, ma proprio per questo è necessario insistere perché urgentemente sia tolta la qualifica di terroristi ai quattro uccisi di Bazovica - Ferdo Bidovec, Fran Marušič, Zvonimir Miloš e Alojz Valenčič, la cui memoria è stata onorata anche dai presidenti dell'Italia Mattarella e della Slovenia Pahor. Sarebbe il modo migliore per ricordare i 95 anni di un sodalizio, nato in clandestinità per rivendicare semplicemente ciò che dovrebbe essere un diritto elementare e naturale per ogni persone e popolo, parlare la propria lingua, scegliere liberamente i propri governanti, lavorare senza discriminazioni, vivere insomma in serenità e in pace.

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