lunedì 7 febbraio 2022

8 febbraio, Kulturni praznik in ricordo di France Prešeren

L’8 febbraio, giorno della morte di France Prešeren (1800-1849), la Slovenia celebra ogni anno Kulturni praznik, la Festa nazionale della Cultura. Molti Stati ricordano ufficialmente eventi bellici e storie di condottieri, quasi tutti esaltano giustamente il lavoro nella festività del Primo maggio. Sembra che solo la Slovenia proponga una pausa festiva per sottolineare come la Cultura sia il vero fondamento su cui innalzare le strutture portanti di ogni società.

Anche la scelta dell’inno nazionale si adegua a questa impostazione.

Il titolo è Zdravljica, in italiano Brindisi. L’autore è proprio Prešeren che nelle sette strofe vuole esaltare la grandezza dei valori della patria e la bellezza di una vita trascorsa nella gioia dello stare insieme. Vale la pena di riportare la parte che viene cantata nelle occasioni solenni, un auspicio di speranza e fratellanza tra tutti i popoli: Vivano tutti i popoli/ che anelano al giorno/in cu la discordia verrà sradicata dal mondo/e in cui ogni nostro connazionale/sarà libero/e in cui il vicino/non un diavolo sarà, ma un amico.

Fin qua l’augurio universale di pace. Molti goriziani ormai lo conoscono, anche senza parlare la lingua slovena. Ma non tutti sanno che in qualche modo la composizione ha a che fare con il nostro territorio.

Per sapere perché, occorre andare a Podnanos, un interessante paese nell’alta Vipavška dolina, come dice il nome, ai piedi del monte Nanos, una trentina di chilometri da Gorizia, sulla strada che conduce a Lubiana, molto frequentata prima dell’inaugurazione dell’autostrada. Chiamato un tempo San Vito di Vipacco, ha visto nascere o esercitare il proprio servizio personalità importanti, tra le quali in particolare sono da annoverare due sacerdoti.

Il primo, in ordine di apparizione, è Matija Vertovec (1784-1851). Come molti preti sloveni vissuti nell’Arcidiocesi di Gorizia in territorio asburgico, si è distinto non soltanto come “pastore d’anime”, ma anche come scienziato e insegnante. Aveva compiuto approfonditi studi di storia, letteratura, astronomia, filosofia e teologia. Parlava correntemente cinque lingue e soprattutto conosceva i segreti dell’agronomia. Parroco a Podnanos negli ultimi 38 anni della sua esistenza, aveva insegnato alla gente come coltivare la vite e produrre il vino nel migliore dei modi, avviando la tradizione vinicola che ha portato in particolare i “bianchi” del Vipacco a una fama internazionale che non si è affievolita fino i nostri giorni. Nel 1843 Vertovec scrive un articolo su una prestigiosa rivista slovena, nel quale invita i poeti a dedicare un’ode al lavoro del viticoltore, al vino e alla civiltà di gioia e di pace che un corale brindisi può contribuire a edificare. France Prešeren, sollecitato proprio da tale articolo, scrive un anno dopo la famosa poesia. Ed ecco a noi le parole dell’inno nazionale sloveno!

E la musica?

Occorre tornare di nuovo al piccolo ma sorprendente Podnanos, dove, in una semplice casa situata nel centro, accanto a uno splendido ponte medievale, il 28 settembre 1880 è nato Stanko Premrl. Anche in questo caso la vocazione al presbiterato si è accompagnata a un’altra passione e straordinaria competenza, quella per la musica. Chiamato a Lubiana, si distingue come ottimo organista della cattedrale, professore e direttore della scuola di musica sacra, tuttora indimenticato maestro di coro. Continua la sua attività anche durante i brevi periodi di vacanza a Podnanos, insegnando in chiesa canto e musica ai compaesani. Pur se dedito soprattutto alle armonie religiose, si cimenta con l’arte cosiddetta profana e compone la musica da accompagnare alle parole di Zdravljica. Non è un’idea solo sua, sono ben 14 i musicisti che propongono una propria versione dell’ode al vino e alla bellezza dello stare insieme. Tuttavia, nel 1991, dopo il raggiungimento dell’indipendenza, viene scelta la versione di Premrl ed è quella che si ascolta nei momenti ufficiali dell’anno civile, nonché nelle attualmente frequenti occasioni di vittorie sportive internazionali ottenute dagli atleti sloveni. Stanko Premrl muore a Lubiana nel 1965. Podnanos ha molte altre storie importanti da raccontare, di guerra, di pace e di cultura. Alla prossima occasione…

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