sabato 3 ottobre 2020

In margine al caso Gregoretti: l'urgente necessità di imparare la lingua degli elettori

Come prevedibile, il processo a Salvini è stato rinviato, la procura ha chiesto il "non luogo a procedere" e il giudice per l'udienza preliminare ha chiesto di ascoltare Conte, Di Maio e Toninelli.

Purtroppo il centro sinistra attuale è ridotto a sperare nell'impossibile pur di ribaltare un trend sicuramente molto negativo. In questo caso tuttavia, sperare di mettere in discussione la politica razzista della Lega con un processo del genere è veramente offrire un po' di immeritata pubblicità all'interlocutore. E' evidente a chiunque l'incoerenza del presidente del consiglio e dei ministri a 5 Stelle, il cui chiamarsi fuori dalla vicenda Gregoretti oltre che immorale è anche ridicolo, tenuto presente che finora i Decreti Sicurezza targati Lega/5 Stelle non sono stati ancora né abrogati né modificati. E' quindi ovvio l'imbarazzo del Partito Democratico che pur di non infastidire l'alleato di governo deve scagliarsi contro Salvini e company con ossessiva virulenza, un po' come i personaggi di 1984 di Orwell che dovevano gridare con tutto il fiato possibile contro l'Eurasia e a favore dell'Oceania fino al giorno in cui erano costretti ad entusiasmarsi esattamente per il contrario. E il soggetto di cui si farebbe meglio a non parlare gongola, pagine e pagine di inaspettata pubblicità, grazie allo stracciamento di vesti da parte di chi non è riuscito in un anno e mezzo di governo a produrre una convincente alternativa.

Anche i toni entusiastici con i quali Zingaretti si è attribuito una grande vittoria alle elezioni dimostrano veramente una preoccupante incapacità di conoscere e interpretare il vissuto ordinario della gente, preoccupata per gli sviluppi del coronavirus, colpita da una crisi economica che sta diventando devastante, minacciata nei fondamenti costituzionali della democrazia e della libertà. A parte che un risicato pareggio difficilmente può essere letto come un trionfo, come può la soddisfazione per il tracollo annunciato della Lega non essere associata alla domanda intorno a dove siano finiti quei voti?

Una parte sono passati direttamente a Fratelli d'Italia, la cui referente Giorgia Meloni si sta dimostrando ben più intelligente dell'uomo del Papeete, erodendo pian piano il patrimonio elettorale del tramontante alleato e sostituendosi a lui nel portare avanti le prospettive di un fascio-razzismo in stile moderno e post-moderno. Ma un'altra parte di voti se ne è semplicemente evaporata, in un astensionismo che non promette nulla di buono e i cui segni si scoprono veleggiando tra u meandri dei social.

La gente di destra non ha abbandonato Salvini perché ha cambiato idea, meno che meno perché convinta dalle vaghe politiche del Partito Democratico. Lo ha lasciato - ed è bene rendersene conto - perché le mirabolanti promesse di quello che essi chiamavano "capitano" non si sono realizzate, anzi, sono annegate in ridicoli aperitivi e in imbarazzanti smorfie da bambino preso con la mano nella marmellata. Se non saranno capaci di intercettare la virulenza della delusione di queste persone - tra esse molti poveri, molti di quelli che vengono spesso definiti "ultimi", persino una parte degli immigrati regolari - il centro sinistra e la sinistra saranno destinati a una miserevole fine, nel momento in cui, volente o nolente, si dovrà tornare al voto dopo la scadenza naturale della legislatura. E ogni giorno che passa, la massa degli scontenti va crescendo, nonostante i nobili pareri sciorinati dagli incompresi e spesso incomprensibili intellettuali organici.

Insomma, c'è bisogno di immergersi nella realtà concreta della vita, della sofferenza e della speranza di chi non ha tempo e voglia di leggere nulla, di chi passa il tempo ad attendere la successiva partita di calcio alla radio o alla televisione, di chi si delizia delle trasmissioni reality sulle tv private e nazionali. occorre conoscere questa lingua per poter parlare ed essere compresi. Altrimenti le parole dell'antica visione collettivistica o solidaristica della società saranno senz'altro le più belle, importanti e intelligenti, ma non saranno mai comprese da quel 50%+1 degli elettori che solo rende possibile governare, in modo onesto, irreprensibile e costruttivo.

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